mercoledì 26 giugno 2013

Darkman! La recensione senza(troppi)spoiler




In tanti l’hanno dimenticato, in molti non conoscono la sua esistenza. Di chi sto parlando? Di Darkman! Il primo film di supereroi firmato Sam Raimi. Oggi ho deciso di ricordare un piccolo capolavoro della cinematografia troppo spesso dimenticato, un post che può servire d’ispirazione a tutti quelli che non hanno ancora visto questa splendida pellicola, andiamo alla recensione...


 

Titolo: Darkman (1990)
Regia: Sam Raimi
Sceneggiatura: Sam Raimi, Chuck Pfarrer, Ivan Raimi, Daniel Goldin, Joshua Goldin

 

Specifichiamo subito che il film di cui stiamo parlando non è un comicmovie, ma un film di supereroi. Qual è la differenza? Il film di supereroi narra la storia originale di un uomo che combatte il male grazie a dei superpoteri. Nel comicmovie invece la storia presentata non è originale, ma riguarda un personaggio/storia vista in precedenza nei fumetti (comic). Quindi i fumetti e gli action figure sono tutti usciti dopo la distribuzione del film.


Infatti il film doveva raccontare la storia del personaggio radiofonico/pulp/fumettistico di Walter B. Gibson The Shadow (di questo personaggio e dei suoi legami con Batman ne parliamo su un post specifico). Dopo aver sentito rispondersi un secco NO! Alla richiesta per i diritti del supereroe Raimi non si diede per vinto e continuò le riprese modificando il nome del personaggio in Darkman!








Il film risulta molto influenzato dal Batman di Tim Burton che pochi anni prima aveva rilanciato il mito del cavaliere oscuro, conquistando un Oscar per le migliori scenografie. Escludendo le musiche (Danny Elfman) di cui parliamo più tardi, le similitudini sono nella fotografia molto scura in entrambe le pellicole ma qui intervallata da scene all’aperto e molto illuminate, utili a trasmettere un netto contrasto tra l’ombra in cui è costretto il nostro eroe (oscurità) e la vita a lui preclusa (luce). Proprio questo forte contrasto è un'altra somiglianza tra il film di Raimi e quello di Barton, solo che in questa pellicola il personaggio tormentato/sfigurato/lacuivitaèfinitanelcessoeDioatiratolacatena è l’eroe non la nemesi.



Il personaggio di Peyton Westlake/Darkman (Liam Neeson) è uno scienziato che sta studiando una nuova protesi epiteliale (finta pelle) quando la sua ragazza Julie Hastings (Frances McDormand) scopre che un importante palazzinaro della città sta stringendo accordi con Robert G. Durant (Larry Drake), un boss sadico e brutale presentato insieme ai pericolosissimi sgherri nell’inquietante/comica/giratadaDio scena iniziale.


Per mandare un messaggio alla ragazza i criminali attaccano Westlake nel suo laboratorio, gli sciolgono la faccia nell’acido e fanno saltare in aria il posto. Peyton viene salvato e consegnato all’ospedale che inizia una sperimentazione ai collegamenti neurali per impedirgli di sentire dolore. Sfigurato, massacrato ma vivo, lo sfortunato Peyton Westlake fugge dall’ospedale e grazie al suo inesauribile genio scientifico, crea l’identità del giustiziere mascherato Darkman.


Perseguitato da dolori lancinanti e dalle visioni delle violenze inferte, con la vita “normale” preclusa dalla sua deformità, Darkman diventa un folle, ossessionato dalla sete di vendetta. L’ossessione lo porta a sacrificare la sua integrità morale per vendicarsi contro chi gli ha distrutto la vita, ogni passo verso la realizzazione del suo obbiettivo porterà Darkman a uccidere una parte di se fino ala splendida scena finale sull’impalcature del grattacelo.

Il film scorre benissimo, senza buchi di sceneggiatura e privo di forzature. Scene degne di nota sono quella iniziale, belle le zoomate e le inquadrature dal basso verso l’alto (Notare l’utilizzo di un arma che è l’esatto opposto della motosega di Evil Dead); La tortura di Ted Raimi (Roba alla Sin City); La scena dell’ospedale, dove fa la sua comparsa John Landis; La fuga dall’elicottero e il combattimento finale.



Del film ho un giudizio molto positivo, una ennesimo capolavoro del genio Sam Raimi, che porta anche in Darkman tutti (o quasi) i must della sua regia: Le zoomate iperboliche, la comicità onnipresente, dalle scene di violenza dove, telecamera e il soggetto,  vengono letteralmente sbattuti per tutta la stanza (tipiche dei film di Raimi), alle scene più raffinate (notate a metà film un bellissimo piano sequenza che sfocia con Leam Neeson che prende fuoco senza accorgersi) e soprattutto la componente horror, presente sia nelle regia che nella caratterizzazione del personaggio. Infatti Darkman è un antieroe oscuro, folle, sfigurato: un freak! Che ha in comune con i personaggi degli horror l’impossibilità di vivere una vita nella società umana. Darkman è un emarginato che trova la salvezza nella scienza (finta pelle/esperimenti neurali), i suoi poteri sono frutto di esperimenti scientifici e delle sue abilità. [Nota Nerd: origini di questo tipo sono più comuni nella DC che nella Marvel. Nei fumetti Marvel poteri e traumi sono la stessa cosa, mentre alla DC e in quasi tutta la Golden Age, prima subisci un trauma, poi se hai forza di volontà e delle doti speciali diventi un eroe]



Il film è ottimo per storia (semplice ma non scontata), regia (perfetta, i fan di Raimi impazzirano) e attori (calati nel ruolo con un cattivo inquietante e l’eroe di una tristezza assoluta), musiche che gettano subito lo spettatore nel’ambientazione da comicmovie. Superiore a tutti i film di supereroi (ah, ah! superiore/supereroe) usciti ultimamente. Voto? 4 SupeRagni su 5

 

 P.s. Dimenticavo!! Guardate un po' chi è passato a salutare i fratelli Raimi poco prima che finissero le riprese...




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