venerdì 29 novembre 2013

Le 10 storie di Dylan Dog che passeranno alla storia

Oggi si inaugura la prima rubrica fissa del SupeRagno e giusto per far vedere che qui non si parla solo di gente con il mantello, la maschera e le mutande sopra i pantaloni, apro la rubrica "Le 10 storie di ... che passeranno alla storia" con il fumetto italiano più famoso del mondo: Dylan Dog!
Con la precisione di Jack lo squartatore tagliamo tutte le chiacchiere inutili e andiamo direttamente alla classifica...
Alla posizione numero 10, troviamo lo storico numero 1, sicuramente non il miglior fumetto di Sclavi ma per certi versi indimenticabile. Il lancio di un nuovo personaggio (soprattutto in casa Bonelli) è un'operazione particolarmente difficile, bisogna azzeccare la storia che deve essere immediata e godibile, la trama semplice ma non scontata, il protagonista originale e tutte quelle piccole caratterizzazioni narrative che ricorsivamente torneranno in ogni episodio: la figa in pericolo, le battute di Groucho, il galeone infinito, le paternali di Bloch, i folli piani di Xabaras e il finale col botto. Nota di merito va ad angelo Stano che in questo primo numero china le tavole con un tratteggio sfumato capace di rendere ancor più "profondi" volti e ambientazioni.
Al nono posto una storia di Medda, Serra e Vigna (non vigna in serra che altrimenti il vino viene di medda e a Sclavi non gli piace) Storia perfetta, non un capolavoro di stile ma tecnicamente perfetta: misteri del passato che si accavallano, prove discordanti, un indagine impegnativa, resa ancor più difficile da una serie di complotti e contro complotti che, anche a fronte della comparsa del "mostro", non lasciano il minimo spiraglio di comprensione. In tre parole: grottesco, violento e vendicativo.
Il tratto leggero di Ambrosini è ottimo nel ritrarre le ambientazioni, più stentato con le figure umane.
Alla posizione numero 8 il più lampante esempio che anche gli italiani, se vogliono, sanno fare fumetti psichedelici. La storia, per il primo capitolo presenta un classico caso alla Dylan Dog che presto si evolve in una giostra infernale dove Tiziano Sclavi (coadiuvato da un Ambrosoli in splendida forma) ci regala la più assurda, delirante, burocratica e psichedelica rappresentazione dell'inferno che si sia mai vista. Personaggi degni della Doom Patrol di Morrisson portano avanti le loro vite demoniche con la verve di impiegati statali, coordinati dal Lucifero più stressato e bipolare della storia dei fumetti. Senza spoilerare, i dialoghi finali di Griffin sono pura magia.
Con il mistero del Tamigi (alla settima posizione) Chiavarotti si dimostra (ancora una volta) all'altezza di mastro Sclavi. Il tratto netto di Roi ci guida lungo le nebbiose rive del Tamigi alla ricerca di un misterioso serial killer che accompagna i suoi crimini con una "lugubre" canzoncina infantile degna di Dario Argento.
Una trama intricata, uno dei misteri più oscuri che il nostro indagatore dell'incubo abbia mai affrontato, mistero che (sapientemente) Chiavarotti fa ricollegare ad una antica leggenda inglese di ingiustizia e vendetta.
Ottimo in tutte le sue parti, specialmente nel finale, metafisico e al cardiopalma.

Con in numero 6 iniziamo a parlare dei capolavori immortali, quelli che (escludendo pareri sui piazzamenti in classifica) sono senza dubbio i migliori fumetti di Dylan Dog mai scritti. 
Dopo mezzanotte per molti è il capolavoro di Tiziano Sclavi, una commedia dell'assurdo dove morte e casualità la fanno da padrona, la realtà si tramuta in incubo ad occhi aperti in una narrazione spasmodica che non lascia tempo al lettore di tirare il fiato, ma sopratutto il Dylan Dog dove più di tutti emerge il tema del mostro, dove le percezioni si confondo, ciò che reputavamo sporco diventa improvvisamente chiaro e pulito e ciò che prima ci deliziava di piacere è pronto ad ucciderci. Fanno da cornice alla narrazione le tavole di Casertano che, con il suo tratto morbido e rotondo, ci regala una serie di raffigurazioni umane realisticamente grottesche e delicate allo stesso tempo.
   
Al numero 5 troviamo attraverso lo specchio, una storia che viaggia tra citazioni di Carroll e carnevalate, magistralmente disegnate da Casertano (ottimo anche nel ritrarre sangue, lame e carne lacera). Tema del fumetto è la morte che colpisce indistintamente belli e brutti, buoni e cattivi, senza la minima possibilità di salvezza, tutto accompagnata da una poesia di Sclavi già apparsa in DellaMorte DellAmore.
Data la forte componente eterea il fumetto non presenta un mistero particolarmente intricato ma la trama imbastita da Sclavi e le tematiche affrontane gli consentono un meritato quinto posto.

Al quarto posto troviamo il numero 9, Alfa e Omega è una storia unica nel suo genere, ricca di sentimento e misteri dallo spazio profondo.
Complotti internazionali e uomini che mutano in animali, disegnati da un Roi in forma strepitosa, con un tratto meno frenetico del mistero del Tamigi, più morbido ed attento alle scene in movimento. La volontà umana portata avanti in maniera sconsiderata per sete di conoscenza ci accompagna fino allo struggente finale che più di ogni altro lascia l'amaro in bocca e parecchi spunti di riflessione.
Il terzo gradino del podio è meritatamente occupato da Morgana. La presentazione di un personaggio chiave, lo stile allucinatorio di una narrazione in cui Sclavi fonde magistralmente sogno e realtà, gettando il lettore in un turbinio folle e grottesco, ricco di cadaveri dilaniati e assurde parentesi comiche.
Ritrovare Angelo Stano alla matita è sempre un piacere, soprattutto in una storia che lo vede come comprimario (Reed il fumettista). Metafumetto, paesaggi apocalittici e gole squarciate per una storia indimenticabile che affonda le sue radici nella mitologia Dylandoggihiana del primo numero.
Al secondo posto uno dei migliori fumetti italiani di sempre: Memorie dall'Invisibile! Capolavoro di struggente bellezza, che esalta tutti gli invisibile che solcano il nostro mondo senza creare scompiglio, piccoli eroi, poco o per nulla appariscenti, che preferiscono nascondersi piuttosto che influenzare l'andamento della terra con la loro (umana) imperfezione. Il mistero è fitto di eventi e l'indagine scorre alla perfezione anche perché coadiuvata da un personaggio femminile che non può non rimanere nel cuore dei lettori con il nome di Untassì, l'unica persona che riesce a tenere testa alle battute di Groucho.
Fino alle ultime pagine rimane il dubbio su chi sia il vero assassino e solo l'uomo invisibile conosce la risposta.















Al primo posto... sul gradino più alto del podio... (rullo di tamburi)
Il vincitore... della prima rubrica targata SupeRagno... la storia di Dylan Dog che più di ogni altra passera alla storia è...
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Storia di Nessuno! (applausi)




Il vincitore verrà premiato con una recensione personale sul blog più figo della terra!

No, no, non sto parlando dell'Antro Atomico! Noooo ma che Asso! Neanche come non detto.

Ovviamente parlavo del SupeRagno!

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