Finiti gli
esami ritorna il SupeRagno per sciogliere un dubbio che attanaglia gli uomini
da quasi un secolo: Batman nasce da un plagio? Per troppo tempo ci hanno
rabbonito con la storia di Bob Kane unico creatore dell’originalissimo
cavaliere oscuro, ma questa storia risponde alla verità o si tratta dell’ennesima
panzana frutto dei soliti complotti borghesigiudaicosodomiti? Scopriamolo
insieme su Rieducational Batman...
Batman nasce
nel Maggio 1939, creato da Bob Kane e Bill Finger sulle pagine
della rivista Detective Comics, una rivista antologica che raccoglieva storie inedite
di genere noir/poliziesco/hard boiled. Alla sua prima uscita, nel numero 27,
Batman presenta già tutte le caratteristiche che lo consacreranno come
Supereroe più famoso e amato del mondo (io non c’entro, a me piace l’Uomo
Ragno)
In questa
prima avventura, di sole sei pagine, vediamo il pipistrello risolvere “il caso
del sindacato chimico”.
Primo must/caratteristica/punto di forza del
personaggio è infatti il risolvere casi, misteri apparentemente insolubili che
solo The Bat-Man (nome originale) con il suo ingegno può risolvere. Secondo
must dell’eroe è l’uso spregiudicato della forza bruta e una preparazione
fisica sovrumana descritta nelle scene di violenza con frasi come “destro tremendo” e “mani d’acciaio”. Terzo
must sono le astuzie e la risolutezza messe in gioco per sventare gli
(apparentemente) infallibili piani dei nemici. Quarto must le ombre, utilizzate
fin da subito come rifugio sicuro, perfetto per sfuggire alla vista dei
criminali e sferrare colpi a sorpresa. Quinto il senso della giustizia, a fine
storia Batman molla uno sganassone in faccia al nemico e questo precipita in
un serbatoio d’acido, il commento di Batman? “Giusta fine per uno come lui”.
Sesto e ultimo must (la parola must sta lentamente diventando un must del post) sono l’annoiato
Bruce Wayne e il paternale commissario Gordon, il commissario porta Wayne sulla
scena di un crimine perché come dice lo stesso Gordon a fine albo “Bruce Wayne
è un simpatico ragazzo, ma deve fare una vita molto noiosa. Sembra che niente
lo interessi”. Il fumetto finisce con la porta di casa Wayne che si apre e ne
esce Il Bat-Man (annoiato e senza interessi). Due must che mancano nella prima
storia sono: i BatAggeggi (arrivati con Robin e sedimentati dalla serie con
Adam West) e l’eterna domanda se Batman è più interessato a combattere il
crimine o salvare le persone (entrambe le strade portano allo stesso risultato,
ma psicologicamente c’è una netta differenza) è un must tratto diversamente da
autore ad autore e noi su questo argomento possiamo aprire un dibattito lungo una
vita e una volta lo facciamo.
[Ora anche
chi è stato ibernato negli ultimi 70 anni sa da dove viene e da cosa è composto
il mito del cavaliere oscuro]
Tutta farina
del sacco di Kane/Finger o qualcuno aveva già creato dei Supereroi del genere?
Facciamo tre
esempi di personaggi che all’epoca tiravano più di Batman dopo il film di Tim
Burton:
The Shadow, The Green Hornet e The Black-Bat.
The Shadow è
un Supereroe creato da Walter B. Gibson nel 1930 (9 anni prima di Batman) come
personaggio radiofonico che annunciava i diversi spettacoli della trasmissione Detective
Stories. Visto il successo del personaggio a Gibson fu affidata una serie di
romanzi, l’ultimo dei quali è uscito nel 1980. Nel ’36 uscì il primo numero del
fumetto The Shadow di Edd Cartier e nel ’37 riprese il programma radiofonico
con la voce di un giovanissimo Orson Welles.
Ora vediamo
meglio le caratteristiche comuni dei due eroi. La storia di The Shadow narra di
un ex-pilota d’aerei (Kent Allard) che ha combattuto nella prima guerra
mondiale (preparazione militare 1) che finge la sua morte per poi tornare a
New York privo di identità e vincoli umani (la solitudine 2) e dichiara così
guerra al crimine (e 3). The Shadow, come dice il suo nome, è uno di quei
supereroi che si muovono nell’oscurità (4) cambiando continuamente identità
(SuperFigata tutta sua, anche se sappiamo che Batman ha almeno una dozzina di
identità civili che utilizza per le indagini quindi 5), utilizza due pistole (anche
il Batman delle origini aveva la pistola 6) non per sconfiggere alieni o
nazisti ma per risolvere dei misteri (7). Sette caratteristiche che comunque
non fanno ancora un Batman. Allora prendiamo The Green Hornet e vediamo se
possiamo aggiungere qualche prova che confermi il plagio.
The Green
Hornet nasce nel 1936 (3 anni prima di Batman)
ad opera di George W. Trandle e Fran
Striker per una trasmissione radiofonica. Sotto la maschera di Green Hornet
troviamo Britt Reid un editore miliardario (1) che dalle colonne del giornale Sentinel dipinge il Calabrone
come un pericoloso criminale (spesso Batman è visto come criminale dalle forze
dell’ordine quindi 2) combatte il
crimine grazie alle sue straordinarie capacità deduttive (3) e l’utilizzo delle arti marziali (4) sempre accompagnato dal
fedelissimo Kato (un Robin ante litteram, picchiatore orientale, interpretato
nella serie tv da Bruce Lee 5). Per
finire Green Hornet possiede una supermacchina e una serie pressoché infinita
di gadgetcalabroni (6). Altre sei
caratteristiche comuni, bastano? NO! Allora proviamo a fondere i due
personaggi, basta? NO! Perché nel caso di Batman due più due porta sempre e
solo cinque! E perché? Ma perché Batman non è solo lotta al crimine, cazzotti e
superbataggeggi, Batman è soprattutto un uomo, un uomo capace di trascendere la
sua limitatezza per raggiungere delle vette così alte che troppo spesso
Superman ha faticato a raggiungere. Batman è un coltello svizzero della narrativa,
capace di passare da vendicatore oscuro(anni 30) combattente per la libertà
(anni 40) educatore spiritoso e sorridente (anni 50-60) avventuriero gotico/depressivo
(anni 70-80) picchiatore violento e brutale (anni 90) fino alla gestione Morrison che lo
incorona a Superuomo assoluto, capace di vincere tutti i traumi, le paure e le idiosincrasie
che si portava dietro da settant’anni.
Un lavoro semplice semplice come far uscire
un'anatra da una bottiglia senza rompere il vetro e senza uccidere l’anatra.
Allora ci
troviamo davanti ad un plagio d’autore? NO! Quello che ci troviamo davanti si
può semplicemente definire evoluzione artistica, oppure un processo di raffinazione
e distillazione alchemica di un archetipo presente nella coscienza umana fin
dall’alba dei tempi, ma tanto chi ci sta più dietro a queste cose. Se non vi convincono le mie parole allora andate a
prendervi Billy Bat di Naoky Urasawa (volume uno, capitolo sette) e rileggetevi
il dialogo tra Kevin e il mastro di manga Zofu a proposito di cosa è il plagio.
Post finito,
spero che… aspettate dimenticavo The Black Bat! Questo è perché non si scopra che Batman è copiato vero? NO!
Quì alle prese con il malvagissimo alano di quattro bassoti per un danese |
The Black Bat
è un supereroe del 1939 creato da Norman Daniels per la serie a fumetti Black
Book Detective. The Black Bat è un avvocato che viene accecato da un criminale e dopo una serie di operazioni acquisisce il potere di vedere anche di notte…
aspetta un attimo… ma questo non è Batman! È Devil! Stan Lee copiaaaa!!! Devil
puzza!! La Marvel e come Luttazzi!
P.s. Stan
Lee è un grande, Devil è uno dei miei Supereroi preferiti, la Marvel è un'istituzione sovrannazionale e Luttazzi è un genio.
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