La prima risposta è semplice. Si legge Sandman Overture perché è letteralmente un orgasmo per occhi e mente. Ogni tavola più o meno complessa è un affresco di dettagli interminabili, la naturale evoluzione artistica di ciò che Sandman rappresenta. Un viaggio in quelle terre del sogno a noi tanto care, un mondo alienante dove i concetti di fine e inizio sono mere parole che perdono di significato non appena ci addentriamo nella lettura. Gaiman con consueta (e forse rinnovata) maestria ci porta nei gloriosi fasti di un neonato pianeta molto simile alla terra (forse la terra stessa) ma la prospettiva in cui immerge lo spettatore non è quella umana ma bensì quella di una pianta carnivora "E nel continente meridionale una razza di immense piante carnivore dalla mobilità limitata ma dalla mente bellissima" questo è solo il primo di molti espedienti che il narratore utilizza in Sandman Overture 1 per straniare il lettore precipitandolo già dalla prima pagina in un universo dove l'uomo non è altro che una misera entità non più rilevante di una pianta, materia per sogni di gente infinitamente più grande di lui.
In questo primo numero i terrestri sono inrilevati, poco più che carne da macello per chi come il Corinzio (si c'è il Corinzio, si) preferisce crogiolarsi nelle pulsioni sognando di modificare il mondo a sua immagine tramite una volontà predatoria che ben conosciamo (casa di bambole). Sandman invece è molto più distaccato di quello che abbiamo conosciuto, sicuro di se e infallibile si sposta nei piani dell'esistenza non troppo preoccupato dal presagio di fine incombente che veglia su di lui. Altri personaggi chiave sono morte e destino (gli antipodi per come abbiamo imparato a conoscerli) la prima, conoscendo più di ogni chiunque il valore della vita cerca sempre di aiutare gli altri a modificare la propria esistenza per trarne la massima gioia prima della fine, mentre l'altro sa che c'è una fine già scritta per tutti e non vede il motivo di tanto affannarsi.
Passiamo ora alla seconda risposta. Si (con le dovute cautele) Sandman Overture non ha nulla da invidiare dal su predecessore, anzi ha molto da insegnare. Reduce di una ventina di romanzi (quasi tutti ai vertici delle classifiche di vendita) Neil Gaiman torna al fumetto con una carica esplosiva, un energia travolgente capace di scuotere ancora una volta il fumetto britannico che negli ultimi anni andava appiattendosi sugli standard statunitensi. Un Gaiman più esperto e libero, capace di farsi breccia nella mente del lettore con solo due paroline dette nel modo giusto al momento giusto. Oggi il creatore di sogni mostra di aver sviluppando uno stile molto narrativo che (senza rimarcare ciò che J.H. ci mostra) spalanca le porte ad un numero infinito di possibilità lasciandoci sempre con la chiara consapevolezza del tutto nella mente e il sapore dell'ignoto/indefinito nella bocca come solo i sogni riescono a fare.
Il vostro amichevole SupeRagno dell'Internet.
P.s. Veramente volete sapere il voto? Ma che domande, SupeRagno Supremo! In barba a chi dice di aspettare prima di giudicare... I veri capolavori si riconoscono alla prima occhiata e Sandman è un di questi. Non ci credete? Provate a leggerlo poi ne parliamo nei commenti.
P.p.s. Vi Regalo la super splash di questo fantasmagorico numero uno.
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