Comincio la recensione del film delle Tartarughe Ninja dalla fine, cioè il voto.
L'ho visto fare una volta dal Dr. Manhattan e questa mi sembra l'occasione buona per sperimentare una mia versione della cosa.
Mettere il voto all'inizio di una recensione è come mettere le mani avanti, un po' come dire: Ragazzi, so che il film era privo di contenuti, di pathos, di originalità e con una trama scritta da un bambino di 6 che ha fatto una brutta caduta di testa ma a me è piaciuto.
SACRILEGIOOOOO!
Fermi tutti, stop un secondo, fate un bel respiro prima di continuare a leggere.Faccio una premessa su i miei gusti cinematografici visto che nel blog ne parlo poco.
I miei registi preferiti sono Orson Welles, Fritz Lang e Quentin Tarantino e penso che, esclusi Spider-man 2, X-Men 2, Capitan America 2, Batman Begins e Green Hornet, i cinecomics di supereroi degli ultimi quindici anni siano (chi più chi meno) merda pura. Cinquanta sfumature di marrone per intenderci.
Allora cosa hanno le Tartarughe Ninja di superiore a gli ultimi cinecomics? "un film privo di contenuti, di pathos, di originalità e una trama scritta da un bambino di 6 che ha fatto una brutta caduta di testa" ma come? Si, la riduzione all'osso della trama originale, anch'essa molto semplice in fin dei conti (lo scontro con Shrader e le origini vengono narrate nei primi numeri della serie originale) ha permesso al film di viaggiare alla velocità della luce, la mancanza di contenuti ci ha risparmiato la sequela di pugnette pseudo filosofiche dei film Dc e la mancanza di pathos ci ha salvato dai subdoli quadretti Marvel che intordano lo spettatore facendogli credere che in fondo in fondo non si tratta di un film per bambini (SVEGLIA) questi film sono tutti per bambini, la differenza è che le Tartarughe Ninja non tentano di mascherarlo condegli occhiali con i baffi.
Le Turtles (insieme ai film sopra citati escluso BB e Cap 2) sono estremamente consapevoli del loro pubblico di riferimento e non ambiscono a niente di più che far passare un ora piacevole a qualche bambino, riuscendoci oltretutto al 100%.
Andiamo con ordine: grazie alla fama indiscussa dei personaggi, il film si risparmia quella palla infinita delle origini che dobbiamo sorbirci ad ogni cinecomics, visto che 15 anni fa nessuno del grande pubblico sapeva chi fossero Thor, Lanterna Verde o Iron Man, quindi, con un'introduzione grafica molto dark, tra Sin City e il fumetto Originale, ci vengono spiegate direttamente da Splinter le motivazioni, la condizione di partenza dei personaggi e il loro obbiettivo: fermare il malefico Shreder. Semplice e immediato, lo svolgimento non ha un intreccio complesso e quindi non presenta i buchi logici che abbiamo visto in manofstil e thor2dedarkword.
Altro vantaggio della trama (e dei dialoghi) è l'assoluta mancanza di "spiegoni".
La storia prima del film ci viene raccontata in maniera verosimile e il quadro completo della situazione è dato da un mix di riprese amatoriali e racconti sparsi nello spazio e nel tempo che non appesantiscono la pellicola ma anzi, rischiano di farla assomigliare ad un film normale.
Ora passiamo ai veri punti di forza, quelle cose grandi o piccine che mi hanno fatto passare un ora e quaranta piacevole.
1) Grafica (intendo ciò che un tempo avrei chiamato costumi) di una bellezza emozionante ricchi di minuziosi dettagli che rispecchiano il carattere delle tartarughe e che (come altre cose sparse qua e la) rimandano incredibilmente al cartone e ai giocattoli con cui sono cresciuto a cavallo degli anni '80/'90. Fermiamoci ad osservare un attimo.
Leonardo è alto e ben piantato, privo degli ammennicoli che agghindano i fratelli, segno di sicurezza e maturità, (Azzurro/Giove/Misericordia)
Raffaello è mastodontico, con occhiali neri da bullo segno di una leggera insicurezza ed ha il carapace rattoppato dall'America Tape perché è un guerriero. (Rosso/Marte/Forza)
Michelangelo è più basso degli altri ma robusto stille Raff, ed addobbato come un albero di natele. Insicurezza? No, infantilità.
Donatello è il più bello di tutti, mingherlino, con occhialoni attaccati con lo nastro adesivo alla 8 sotto un tetto, sovra occhiali con lenti ad infrarossi che possono qualsiasi cosa, computer olografici da polso e soprattutto, una serie infinita di telecamere radar, assurde apparecchiature, tutte montate sul piccolo carapace.
2) Le coreografie dei combattimenti. Momenti magici per gli appassionati della violenza fantascientifica, la pellicola ha più combattimenti di un film di Bruce Lee e coreografati da un genio che oltre a caratterizzare perfettamente ogni singolo stile di combattimento, inserisce una serie di BOOM CRAK SBAM GULP alla Michele Spiaggia, ma lasciando l'azione dei movimenti fluida e visibile (non come quella merda di Transofermer) e senza abusare del rallenty come fa Zac Snyder o il regista degli ultimi 2 Spider-Man.
Raff ha una forza micidiale e combatte soprattutto in line retta, Leo è agli antipodi, nobile ed elegante in ogni suo fendente, Donni combatte in maniera circolare con ampi movimenti del bo e sfrutta le migliorie tecnologiche che si porta dietro. Mikey salta come una trottola gettandosi nella mischia senza riflettere. Splinter è a dir poco sublime, utilizza la coda come un'arma e una volta mollati i geta si getta alla carica correndo a quattro zampe sopra le pareti come un topo idrofobo. Shreder troppo massiccio per la svolta Hi-Tech del personaggio, ma comunque fa la sua porca figura in scena, soprattutto nel combattimento contro Splinter.
3) Megan Fox, oltre ad essere una delle donne più arrapanti dell'universo, sa recitare, non dico che sia da oscar, ma comunque riesce ad essere una April (giornalista come nel cartoon non scienziata come nel fumetto) molto credibile e simpatica.
Non ho scelto a caso questa foto avrei potuto metterne altre più sexy, ma ciò che dico può essere compreso solo vedendola in sella alla bici con il caschetto da sfigata. Rimane superfiga uguale solo più umana e meno astrale.
4) Le Tartarughe Ninja hanno il pregio di aver inaugurato una nuova scuola nei film per bambini, la terza via, che si distingue dalle due teorizzate da Ortolani nella recensione di menofstil, una dose maggiore di logicità dei trenini Marvel e una dose minore di patemi d'animo dei film Dc.
Un film che non si prende sul serio, che non ha bisogno di siparietti dementi che strizzano l'occhio allo spettatore, un film semplice che grazie ad una genuina dose di effetti speciali ben coreografati e qualche frase detta al momento giusto riesce anche ad emozionarti.
5) La scena del tir che cala da una discesa innevata inseguito da 4 Hammer stracarichi di armi mortali vale (per gli amanti del cinema d'azione) vale metà biglietto.
Chiudo con una postilla riguardo le battute comiche, visto che a noi adulti piace discutere delle battute nei film per bambini, non fate quella faccia, guardatevi allo specchio e ripetete con me "Sono un adulto che guarda film per bambini" ripetetelo tre volte per dieci mattine di seguito e vedrete che sarete più sollevati. Universalmente appurato è che le battute nei film Marvel sono sbagliate, facciano ridere o meno non mi interessa, sono "tecnicamente" sbagliate perché spezzano i momenti chiave e servono solo a destare l'attenzione del bambino annoiato davanti ad un bla bla bla inconcludente o a degli effetti speciali scadenti.
Nel film delle Tartarughe Ninja, la comicità di Michelangelo ha tempi perfetti (anche perché onnipresente e caratterizzante) e non sono semplici ammiccamenti da Bagaglino no, Michelangelo, come un Ben Stiller in CGI affonda a piene mani nella demenza e nella presa in giro, non lascia le battute alla superficialità ma calca pesantemente la mano, riuscendo a strappare più di una risata agli spettatori in sala, me compreso.
Quindi, se avete un nipote, un figlio, o un vicino di casa ancora in tenera età, portatolo al cinema. Se non vi fate problemi ad ammettere che vi piacciono i film per bambini, andate al cinema. E se una sera, tra qualche anno, quando la vostra ragazza via avrà lasciato per un bruttone che si fa di steroidi e non colleziona pupazzetti, andate su cineblog e guardatevi il nuovo film delle Tartarughe Ninja.
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