venerdì 23 maggio 2014

X-Men: Giorni di un Futuro Passato (La recensione con pochi spoiler adeguatamente taggati)

Finalmente gli X-Men ritornano al cinema, non che ne sentissimo la mancanza (perché ci sono i fumetti) ma, visto che il brand X al cinema ci ha regalato 2 pellicole degne su 4 mi sembrava cosa buona e giusta dare fiducia ad un film che, visti i trailer, rischiava di essere una vaccata apocalittica, mentre invece...


Invece i tizi qui sopra (Singer) sono riusciti a tirare fuori un film proprio niente male, perché? Perché Singer ha avuto l'accortezza di scrivere una trama, non limitandosi a mandare in scena un orgia di supereroi violenti come accaduto nello scabrosissimo X-Man: Conflitto Finale.
Gli autori di X-Men: Giorni di un Futuro Passato (come dicevo) si sono impegnati ad imbastire una trama credibile, non esageratamente storicizzata (come accadeva in First Class), lineare (anche troppo) e di facile comprensione. Se come me, siete abituati al Dr. Who troverete il discorso dei viaggi temporali talmente semplice che da punto di forza si trasforma in una debolezza, ma, se una cosa la sai fare, bene, ma se non la sai fare, meglio lasciar perdere piuttosto che ingarbugliarsi inutilmente, infatti il succo di Giorni di un Futuro Passato, si svolge SPOILER unicamente nel '73, senza mai incrociarsi con gli accadimenti futuri. FINE SPOILER
Oltre alla trama che raggiunge pienamente la sufficienza, il punto di forza nel film sta (senza dubbio) nell'analisi del rapporto Prof. X - Magneto. I conflitti ideologici tra i due, con Mystica nel mezzo, (battute sconce nei commenti grazie) non sono mai stati così evidenti e polarizzati (nelle pellicole cinematografiche) tanto che diventano il fulcro concettuale del film, scena chiave il viaggio in aereo, che viene immediatamente dopo una strepitosa sequenza, (Quicksilver) talmente comica e ben realizzata che temevo mandasse a puttane il tono serioso della narrazione ma che, fortunatamente, viene recuperato in calcio d'angolo dal magistrale Fassbender per l'appunto nella scena dell'aereo.
Stranamente (dopo First Class non gli davo un soldo di credito) Xavier - McAvoy è un personaggio riuscitissimo e ottimamente interpretato. Oltre l'interpretazione la cosa che colpisce di più è (no, la droga no) il fatto che sia LUI il giovane mutante solo, disincantato, rabbioso, atterrito dal suo potere e dal mondo esterno. Riuscita la sequenza SPOILER dove torna in sella alla sedia a rotelle al suo potere ma (anche qui) troppo semplice FINE SPOILER. Infatti, come dicevo all'inizio, è la semplicità (arma a doppio taglio) che sminuisce una pellicola potenzialmente perfetta, la semplicità (purtroppo) rovina anche l'unico colpo di scena del film che risulta citofonato per qualsiasi persona che abbia letto almeno una storia degli X-Men. Tornando alle cose belle, Giorni di un Futuro Passato merita di essere ricordato perché, primo comic-movie con super poteri PERFETTAMENTE rappresentati e scene di combattimento coreografate da dio in persona.
Ogni volta che Blink compare sulla scena i fan della violenza cinematografica (come me) saltano dalla poltrona e si mettono ad urlare come gorilla impazziti. Per fare un esempio innocuo, tutta le sequenza iniziale con Sunspot, Blink in combo con Warpath, Colosso e l'Uomo Ghiaccio (finalmente Uomo Ghiaccio) sono pura  Action-Magick, come la splendida manovra di combattimento Blink-Colosso del finale (chi sa sa, chi non sa... vada a vedere il film).
Tirando le sommo devo ammettere che X-Men: Giorni di un Futuro Passato si può dire riuscito, anche se (oltre i difetti sopra enunciati) presenta un paio di cazzate che, pur non mondano a puttane la sospensione dall'incredulità come le motociclette con cui  Bane fugge da Gotham-Wall Street (che probabilmente gli sono uscite dal culo) nel terzo Batman, sono altrettanto ridicole e ti fanno alzare il sopracciglio:

SPOILER

1) Non riesco (simbolismo escluso) a vedere il legame tra recupero delle gambe-perdita dei poteri (proprio non ci riesco)
2) Ottima idea Magneto che controlla le sentinelle tramite il metallo nella struttura dei robot, ma quando le controlla con la voce, intimandogli di portare avanti il loro scopo di programmazione, quelle dovrebbero friggerlo all'istante, visto che, come vediamo poco dopo, lo riconoscono (giustamente) come obbiettivo da eliminare.

FINE SPOILER
Come dicevo prima niente di grave.
Prima di chiudere, due parole giuste giuste su Trask e le sentinelle: Dinklage recita benissimo, soprattutto per quanto riguarda la convinzione con cui tenta di vendere i suoi progetti e la paranoia mutante al mondo e soprattutto gli sguardi di curiosa/malizia che getta a Mystica (chi non lo farebbe) ma anche al suo DNA.
Le sentinelle invece non mi sono piaciute più di tanto, meglio le vecchie che le nuove, per quanto le sentinelle del futuro, con la loro linea sottile, il colore scuro e la capacità di assorbire/replicare i poteri (non mi dite che è uno spoiler perché si vede sul trailer) sono veramente inquietanti, anche se personalmente preferisco le vecchie sentinelle non perché più simili al fumetto (va bene, solo un po') ma perché hanno una struttura e una componentistica incredibilmente anni settanta, ergo, verosimili.
Alla fine, come spesso accade con i comic-movie (e come sono solito fare) doppio voto: 3 SupeRagni su 5 per i cinefili, 4 SupeRagni su 5 per i fumettari. I cinefili-fumettari come me si facciano la media da soli, ma visto che il blog è un blog di fumetti e fumettari... 4 SupeRagni su 5 e vai!

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