La ricetta/magia che rendeva Pk un opera unica nel suo genere (o meglio NEI SUOI GENERI) si trovava nella fusione dei comics americani fatti di combattimenti frenetici, mescolati con la spensierata comicità Disney, il tutto servito in una salsa fantascientifica dal sapore Guerra dei mondi/Incontri ravvicinati del terzo tipo. Questa miscela perfettamente equilibrata ha dato origine a un capolavoro senza tempo che ancora oggi continua ad appassionare grandi e bambini. Ma cosa è rimasto e cosa si è perso in questi anni?
Pk: Potere e Potenza, da oggi in tutte le edicole e nelle fumetterie, narra quella che dovrebbe essere la storia definitiva del personaggio. Un futuro condannato, l'ascesa dei più grandi tiranni dell'universo e la morte annunciata del nostro eroe rendono dalle prime pagine l'idea del "confronto finale", l'eterna lotta tra bene e male, bianco e nero, che contraddistingue tutte le opere più grandi e ambiziose dalla nascita dell'uomo ad oggi.
Pk deve compie una sfrenata corsa contro il tempo che lo porta a combattere il male assoluto (Evroniani) per la salvezza dell'intero universo, accompagnato da amici e nemici. Diciamo che la storia è interessante...
La narrazione si apre nel migliore dei modi e tutti i lettori di ieri, in 11 parole, vengono riportati con la mente alla propria infanzia, un periodo in cui non c'erano uomini ragno o batman che tenevano, un periodo dove il più grande eroe del mondo si chiamava semplicemente Pk.
Da li in avanti è un susseguirsi di emozioni, che si mischiano a fumosi ricordi, confondendosi nell'universo ideale dove rivedi il personaggio tanto caro, il simpatico cattivone e il nemico dal futuro. Infatti, Pk, Potere e Potenza, spazia in tutte le direzioni possibili, collegando vecchie storie, sotto trame e personaggi, creando così un affresco che racchiude dentro di se la ricetta/magia di cui si parlava all'inizio.
(per ridurre tutto in parole comprensibili da un Marvel Zombi: un ottimo utilizzo della continuty)
Lo storytelling è perfetto. Se escludiamo un spiegone iniziale decisamente troppo lungo, i tempi della narrazione sono da vero comics supereroistico, come anche i disegni e la composizione della tavola: fatta di vignette trasversali, splash page mozza fiato e personaggi che spaziano lungo il foglio di carta infrangendo le barriere della vignetta come in un fumetto di Morrison o in Promethea. Mi sto allargando parecchio ma c'è da capire che concettualmente i disegni di Pk rispecchiano gli ultimissimi stili grafici in voga negli States. Se non ci credete prendete pagina 13 (che in internet non riesco a trovarla) le vignette non riescono a contenere la forza e la consapevolezza del Raziatore mentre Paperino infrange lo spazio/tempo, infischiandosene del nemico e della fisica. Sara solo la consapevolezza della sua dipartita a portarlo con i piedi per terra.
Non vado oltre per non spoilerare troppo, comunque la ciccia della storia arriverà nei prossimi numeri, che (viste le premesse) saranno incredibili ed esilaranti come quello che ho appena letto.
In caso contrario scriverò una pessima recensione, anche se sinceramente spero di non farlo.
P.S. Il Pk Sblatter-Blaster è una figata anche se avrei preferito lo scudo.
P.P.S. Pk Potere e Potenza (come fumetto supereroistico di fantascienza) è cento volte meglio di quella £$%&# di Infinity che la Marvel spaccia per fumetto.
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